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Taglio
La precisione e la raffinatezza con cui viene tagliato un diamante determinano la sua brillantezza, il suo fuoco e la sua bellezza.
La forma scelta per il taglio viene determinata dal tagliatore in base ad un abile studio della forma del diamante grezzo.
Con l’andare del tempo, e con l’evolversi del tipo d’illuminazione a disposizione, son pure mutate le scelte dei tipi e delle forme di taglio, che son svariate, ciascuna avente sue proprie e distinte caratteristiche. La più popolare di queste, per il diamante – nell’era dell’illuminazione elettrica – è il taglio a Brillante Rotondo.
È la rifrazione della luce dall’esterno all’interno del diamante che va a costituire i fattori per i quali, il taglio giusto contribuisce a restituire la giusta luce all’osservatore. Questi fattori sono : la brillantezza (l’ammontare di luce bianca che la pietra è capace di ritornare all’occhio dell’osservatore); la dispersione o fuoco (percepita come scomposizione della luce bianca nei suoi colori spettrali); le configurazioni di contrasto (aree di contrasto chiare-scure ingenerate dal riflesso dell’osservatore); e lo scintillio (riflessi superficiali intermittenti colti dall’occhio dell’osservatore come il diamante, l’osservatore o la fonte d’illuminazione si muovono).
L’insieme combinato di tutti questi fattori dà luogo a quella che vien chiamata “la vita” del diamante ed il modo in cui questo reagisce all’ambiente ed alle condizioni d’ illuminazione circostanti.
Le diverse forme
Il taglio può anche fare riferimento alla forma, per esempio tonda, quadrata, a goccia, a cuore.
Poiché un diamante tondo è simmetrico ed in grado di riflettere praticamente tutta la luce che vi entra, questa è la forma con luminosità maggiore e segue linee guida specifiche riguardo alle proporzioni.